La Legge Regionale 1 settembre 1997 n.33, recante: «Norme per la protezione, la tutela e l'incremento della fauna selvatica e per la regolamentazione del prelievo venatorio. Disposizioni per il settore agricolo e forestale», che all’art.2, comma 7, prevede che l'Istituto, operando in collaborazione con le Ripartizioni Faunistiche venatorie, sia la sede di un Centro pubblico di smistamento e di riproduzione di fauna selvatica con la precipua funzione di ricostituire in Sicilia le popolazioni autoctone di fauna selvatica depauperata ed in particolare di coturnice siciliana (Alectoris graeca whitakeri). A tal fine e, per ottemperare alle disposizioni contenute nel dispositivo legislativo , nel corso del 2005 l’attività di cui in premessa, ha attraversato una fase di starter notevole con la messa in produzione di n° 70 fattrici circa e n° 30 maschi; in particolare si è dato corso al fine di produrre soggetti che avessero determinate caratteristiche da potersi considerare ascrivibili al genere oryctolagus cuniculus Linnaeus. È stato, in tal senso, portato a termine lo studio in collaborazione con il Dipartimento di Biologia animale della facoltà di Biologia di Palermo dal titolo: “Caratterizzazione morfologica e indagine genetica del coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus Linnaeus 1758) della Sicilia e confronto con soggetti allevati in cattività a scopo di ripopolamento” (resp. Scientifico il Prof. Mario Lo Valvo), con la redazione di apposite schede di valutazione morfologica. Prosegue, nell’ambito delle diverse attività al settore collegate, la collaborazione con il Dipartimento SENFIMIZO della Facoltà di Agraria di Palermo, relativamente allo studio degli aspetti riproduttivi del coniglio selvatico; in tal senso sono state preparate delle schede per la valutazione riproduttiva dei soggetti in diverse condizioni di allevamento (accoppiamento immediato post-parto, accoppiamento ritardato post-parto, sincronizzazione dei parti con ormoni progestinici). Sono indicativi di tale attività, le consegne fatte agli organismi competenti e, nella fattispecie, alle Ripartizioni faunistico venatorie ed ambientali della Regione Siciliana, per la immissioni delle produzioni ottenute, in aree debitamente individuate da personale all’uopo preposto. Ad oggi, il numero di soggetti immessi nelle sopramenzionate aree è stato di circa 380; tuttavia, non è solamente il dato puro che interessa tale attività, ma l’intero sistema di controllo e di monitoraggio, che una volta avviato consentirà di calibrare al meglio alcuni interventi, già previsti e programmati per il proseguo delle attività connesse a tale gestione. Nello specifico, al fine di verificare la capacità di adattamento ripopolamento e/o di reintroduzione dei soggetti prodotti in Istituto, nel territorio libero, è stata individuata durante l’anno in corso, con la collaborazione dell’Ufficio provinciale di Palermo dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali un’area di proprietà del Demanio Forestale Regionale in comune di Monreale (PA), interessante le seguenti località: Aglisotto, Signora/Dammusi, Marzuso/Valle Lupa, Pizzo Nespola, Fontana Fredda - Presti/Cannavera, Strasatto, ed estesa in totale 894 ettari, che fa parte della convenzione siglata tra le due Amministrazioni Le attività di gestione di detta area ai fini faunistici, in corso a partire di questo anno e per il successivo, riguarderanno: 1) censimento e monitoraggio delle specie autoctone selvatiche, in particolare coturnice siciliana (Aleatoria graeca whitakeri) e coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) e delle specie predatrici; 2) semina di piccole parcelle di “colture a perdere” ai fini alimentari, di rifugio e di nidificazione; 3) punti di abbeverata, di alimentazione, per sopperire durante i periodi di carenza idrica e alimentare; 4) cattura, qualora il prelievo sia compatibile con le densità rilevate, delle specie coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) e coturnice siciliana (Aleatoria graeca whitakeri), a seguito di redazione di un piano di prelievo commisurato alla produzione annuale, ai fini di costituire presso l’istituto delle popolazioni autoctone delle specie di interesse venatorio a scopo scientifico; Altra attività del settore faunistico venatorio è legata al recupero, alla salvaguardia e alla diffusione della popolazione canina di razza “Cirneco dell’etna”. La suddetta attività, ci ha visti impegnati al miglioramento ed alla diffusione di questa antichissima razza, con un programma di selezione, che nell’attuazione ha previsto una certa razionalità degli accoppiamenti, con soggetti rispondenti alle caratteristiche previste dallo standard di razza, la partecipazione a mostre nazionali ed internazionali organizzate dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) dei soggetti, al fine di procedere ad una migliore selezione dei soggetti medesimi. Pertanto, è stato predisposto, un bando che prevede l’affidamento dei soggetti ad amatori di questa razza, per aumentare la variabilità genetica della stessa e, nel contempo, ottenere soggetti da diffondere nel territorio della Regione Siciliana.